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Riapre il Roseto Comunale, come sempre incantevole e gratis

Photo credit: https://www.instagram.com/romeing_magazine

Con l’arrivo dell’autunno, la natura ci regala lo spettacolo incantevole del foliage. È il momento perfetto per visitare il Roseto comunale, che sarà aperto dal 24 ottobre al 10 novembre.

 

Questo giardino è diventato, con il tempo, meta di attrazione turistica, nonché di piacevoli passeggiate per i cittadini romani. In un’area di circa 10.000 m² in leggero declivio, divisa in due da via di Valle Murcia (aperta nel 1934), si trovano circa 1.100 diverse specie di rose. Nel settore più grande sono ospitate le varietà che permettono di tracciare l’evoluzione della rosa dall’antichità a oggi, suddivise tra “rose botaniche”, “rose antiche” e “rose moderne”.

Di particolare importanza la collezione di “rose botaniche” e “rose antiche”, la cui diffusione iniziò dopo delle ibridazioni con le rose cinesi che diedero l’inizio alle numerosissime varietà delle “rose moderne”.

Fondato nel 1931 per volere del governatore, il principe Francesco Boncompagni Ludovisi, su suggerimento della contessa Mary Gayley Senni. Inizialmente, il giardino sorgeva sul colle Oppio, nei pressi del Colosseo, e ospitava circa 300 rose, incluse alcune provenienti dal Vivaio del Governatorato. 

Nel maggio del 1933 venne istituito il Premio Roma per le Nuove Varietà di Rose, diventando uno dei concorsi più antichi al mondo dedicati a questo fiore, secondo solo a quello di Bagatelle, vicino a Parigi, fondato nel 1907. La contessa Senni fu curatrice delle varie edizioni e membro della giuria fino al 1954, rappresentando l’American Rose Society.

Il roseto situato sul Celio fu distrutto durante la Seconda guerra mondiale, ma successivamente ricostruito nella Valle Murcia, un’antica area agricola sede, fin dal III secolo a.c., di un tempio dedicato a Flora. Nel 1645, quest’area divenne il cimitero ebraico, noto come “Ortaccio degli Ebrei”. Nel 1934, il cimitero fu trasferito al Verano, e durante la guerra, la zona fu utilizzata come orto, rimanendo poi abbandonata. Nel 1950, il Comune di Roma, con l’approvazione della comunità ebraica, decise di ricreare il roseto nell’attuale sede. 

L’antico utilizzo del sito non fu dimenticato: i vialetti che delimitano le aiuole nel settore delle collezioni formano la pianta di una menorah, e all’ingresso sono stati posti due stele con le tavole della legge, opera dell’architetto Angelo Di Castro.

Il roseto non è aperto tutto l’anno: le visite sono consentite solo in autunno e in primavera. L’ingresso è libero e gratuito tutti i giorni, dalle ore 8 alle 17.

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