A Roma ci sono quelle infrastrutture, ormai monumenti, che sono un po’ il simbolo della Roma che non piace a nessuno, quella fatta di inerzia, di immobilismo e di burocrazia impossibilitante.
Una di queste è sicuramente la Vela di Calatrava, la struttura gigantesca a Tor Vergata, realizzata dall’archistar spagnolo Santiago Calatrava, progettata e costruita ma mai finita.
Adesso forse il governo ha deciso di investire, ben 325 milioni, e completare l’opera che è diventata simbolo del degrado di Roma.
Il primo progetto prevede far ripartire il cantiere, e già qui sorgono molti problemi di contenziosi tra l’Università di Tor Vergata e il costruttore. Il tutto va risolto entro il 31 marzo 2021.
I soldi serviranno a concludere il progetto, si prevede in 3 anni, e costruire la città dello sport che Calatrava aveva immaginato nel 2007, anno di inizio dei lavori.
Il progetto iniziale prevedeva due strutture gemelle e un centro direzionale, una vela per i mondiali di nuoto del 2009, svoltisi a Roma, costruendo una città dello sport acquatico. L’altra vela sarebbe diventata un palazzetto per pallavolo e basket. Ci dovevano mettere 750 giorni, sono passati 13 anni.
La vela si vede da tutta Roma ed è ormai parte integrante dello skyline cittadino, sarà un’occasione per sancire anche una rinascita della capitale? Speriamo. Intanto noi romani, finché non vediamo, non crediamo.