Al Contemporary Cluster c’è la mostra Cinepugno, una grande monografica dell’artista romano Leonardo Crudi a cura di Giacomo Guidi. Se avete già sentito parlare di Crudi, è lui che ha rifatto la piazzetta di San Lorenzo.
La mostra si configura come evento conclusivo di Cinema, progetto di street art dedicato ai film underground italiani degli anni ’60 e ‘70, che Crudi ha realizzato sui muri di Roma nel corso degli ultimi anni.
A partire dalla fine del 2017, egli ha affisso in giro per la capitale manifesti disegnati e dipinti a mano dedicati principalmente ai quei film per i quali non sono mai state realizzate locandine promozionali, in quanto rimasti fuori dal grande circuito della distribuzione.
Crudi si è quindi impegnato a dare “un volto” a pellicole di nicchia, conosciute solo dagli intenditori, che rischiano di finire nel dimenticatoio. I suoi manifesti affissi in strada fungono da cinepugni che colpiscono con colori accesi e ardite composizioni geometriche i passanti con lo scopo di spingerli a guardare i film rappresentati.
Con i suoi poster egli porta avanti una “propaganda artistica” volta a suscitare la riscoperta di opere, personaggi e storie rimasti ai margini della grande narrazione culturale ufficiale. Nelle suggestive sale di Palazzo Cavallerini saranno presenti una trentina di opere su tela realizzate con i media prediletti dall’artista: la penna bic e gli smalti.
Alcune di esse, come il manifesto del film di Carmelo Bene Hermitage, sono rivisitazioni di opere che Crudi ha già realizzato e affisso sui muri di Roma nell’ambito del progetto Cinema. Il suo particolarissimo stile si fonda sull’originale rielaborazione, da una parte, del linguaggio pittorico del costruttivismo e del suprematismo russo, dall’altra, della lezione della pop art romana.