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E’ tornato Abdul a Ponte Milvio

Proprio quando il mondo sembra essere cambiato, tutto sembra peggiorato, imbastardito. Quando il passato ti sembra migliore, perché piano piano, a suon di piccoli cambiamenti, ha creato un presente deludente.

Proprio in quei momenti c’è solo una cosa che può farti cambiare mood, un colpo di coda, un avvenimento inaspettato, un episodio sensazionale.

Episodi come quello che in moltissimi ci hanno segnalato e che ha regalato a migliaia di persone un ritorno al passato: Abdul è tornato a Ponte Milvio. Si è preso una pausa di qualche anno dedicandosi al business degli alimentari ma adesso è tornato.

Dante diceva che “Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria”, per molti Abdul rappresentava un tempo felice, non solo per il luogo, Ponte Milvio, molto più autentico. Anche per la propria vita.

In questi anni si sono susseguiti interminabilmente frasi alla Carl Brave tipo “e non c’è neanche più Abdul a Ponte Milvio”. Un po’ anche alla Cremonini “Da quando Baggio non gioca più”. Adesso quel presente odioso e pestifero è finito, Abdul è tornato nel suo regno, la chiesa è tornata al centro del villaggio.

Ormai si contano sulle dita di una mano i riferimenti attuali alla Ponte Milvio che fu, Abdul è uno di quelli. Per i pochissimi che ancora non lo sapessero, Abdul è un venditore di rose storico di Ponte Milvio, uno dei simboli della zona, amico di tutti, nemico di nessuno.

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