Non fanno video da qualche anno, ma a Roma ancora si parla come i The Pills, si pensa come i The Pills, si vive come i The Pills. Se sei romano e millenial i The Pills ti hanno forgiato.
Una delle cose che hanno unito Roma Nord e Roma Sud, argomenti quotidiani affrontati in maniera chic, con un’attitudine local e generational. Tutti amano i The Pills, facevano sentire underground quelli di Roma Nord e intellettuali quelli di Roma Sud.
Quando, senza troppi annunci, smisero di fare video, tutta Roma ci rimase male. “L’amore ai tempi dell’Erasmus”, “Le colline hanno le Hogan”, “La banda de Roma Sud”, “Il piano perfetto”, e poi il film “Sempre meglio che lavorare”, il programma in Mediaset, i programmi in Rai. In ultimo, ormai 4 anni fa, “Il dubbio” con il tormentone ancora attuale “me confermi che è tutto pe’ scopà?”.
Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini sono tornati. L’ultimo post su Instagram era di quasi un anno e mezzo fa, celebrava i 10 anni dal primo video “L’amore ai tempi dell’Erasmus”, era il 5 novembre 2011. Già in quel post la seconda foto del carosello era un teaser di BRODO, il podcast con cui sono tornati i The Pills.
Un format più maturo, come sono più maturi loro, non hanno ancora figli (riconosciuti) ma sono lontani i tempi in cui, anche solo per sceneggiatura, condividevano lo stesso appartamento. La prima puntata di BRODO, uscita oggi 26 gennaio, è come i The Pills da dieci anni a questa parte: brillante.
Il programma è fisiologicamente meno comico della web series ma sempre sbottonato. Il format è un “just chatting” su argomenti controversi, il primo è l’oroscopo, e c’è un ospite che fa il referente “tecnico” del topic. La lacrimuccia scende quando appaiono due spezzoni di girato che formano una puntata complementare del talk, divertentissimi e, ovviamente, in bianco e nero.