Continua il braccio di ferro tra chi rappresenta le forze dell’ordine e gli occupanti del Teatro Valle. Ancora una volta il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha chiuso tutte le porte all’ipotesi di un dialogo. “Mi hanno proposto una domanda per costituire una Fondazione, ma in questo momento è in atto un’occupazione illegale. Finché il reato permane, perché non mi risulta che l’occupazione del Teatro Valle sia stata autorizzata, non ci può essere alcuna trattativa”, ha detto il prefetto a margine della presentazione del progetto “Comuni resilienti” della Provincia di Roma.
Niente da fare. A quanto pare non si possono neanche considerare le richieste degli occupanti del Teatro Valle. “Non possono neanche interessarmi – ha aggiunto – Ove dovessero interessarmi ci troveremmo di fronte ad un reato”. Pecorare non fa un passo, dunque, e la Fondazione non potrebbe mai essere mai riconosciuta, ne’ da lui ne’ dalla legge. “C’è un’occupazione e nessun titolo per risiedere e fare attività in quel teatro senza l’autorizzazione del legittimo proprietario. Io non posso trattare, se me lo chiedono con un reato in corso”, ha ribadito.
Il 12 febbraio sul sito del teatro si leggeva: “Oggi, 12 febbraio 2014, non ci è stata notificata alcuna risposta ufficiale da parte della Prefettura, né abbiamo ricevuto alcuna richiesta di chiarimenti e/o di integrazione alla documentazione presentata”. “Siamo consapevoli che la lotta sui beni comuni produce e richiede un profondo cambiamento della cultura politica nel nostro paese. Abbiamo chiesto pubblicamente più volte, in merito, un’interlocuzione con il Comune di Roma e con il Ministero dei Beni Culturali senza ricevere alcuna risposta. Crediamo che pretendere chiarezza e trasparenza sia un atto dovuto per continuare a dare voce alle migliaia di cittadini e artisti, che a Roma e a livello nazionale e internazionale sostengono le istanze della Fondazione Teatro Valle Bene Comune”.