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Torna a Radicofani “La Posta Letteraria”, il festival del Libro della Val d’Orcia

Di Elisa Russo – Quando il caldo si avvicina, i romani cominciano a giocare. Non sul bollente asfalto della capitale, ma lì dove l’acqua è più blu o dove il bosco è più verde.

Popolo di poeti, santi e navigatori, così prova a ricordare loro ogni giorno il Colosseo Quadrato all’Eur, i romani non si lasciano intomorire dalle code, dal caldo, dall’afa.

Già sudaticci salgono in auto e avviano il motore invocando i poeti, i santi e i navigatori da cui, se ne convincono per l’occasione, discendono.

La Toscana rimane una meta del cuore anche per i romani. Sarà per Netflix, che continua a produrre serie in cui lui – chef italiano – si innamora di lei – turista alla scoperta del Bel Paese – e alla fine vivono per sempre felici e contenti. 

O forse sarà perchè in Toscana non si corre il rischio di annoiarsi: c’è la Maremma Pisana, c’è quella Senese, e come dimenticare la Val d’Orcia. 

Comunque sia, Comune che vai, festival un po’ radical o un po’ chic che trovi. 

Lo sa bene Capalbio: quando Piazza Magenta si riempie in occasione di Capalbio Libri, la kermesse ideata da Andrea Zagami nel 2007, non rimangono più dubbi: può avere inizio l’alternanza casa-spiaggia, in sostituzione di quella meno amata casa-lavoro.

E in spiaggia, non potendo sfoggiare cravatte e abiti, non c’è nulla di più chic che mostrare alla luce del sole un po’ di cultura o nascondersi dietro un buon libro in caso di incontri pericolosi o sgraditi. Devono averlo pensato anche i ragazzi dell’Associazione Pyramid, che dal 2019 hanno reso il Bosco Isabella di Radicofani la location ideale in cui scegliere quale libro sarà l’Eletto che ci accompagnerà in spiaggia.

Il loro festival quest’anno giunge alla sesta edizione e, non a caso, si chiama La Posta Letteraria. Il 13 e il 14 luglio riunirà nel giardino romantico-esoterico senese ospiti illustri, come il giornalista RAI Antonio Di Bella, la scrittrice Dacia Maraini e il magistrato Nicola Gratteri. Ciascuno di loro presenterà tra pini, cedri, sequoie e ippocastani, la propria ultima uscita, concedendosi al pubblico con incontri e confronti che spaziano dalla letteratura all’attualità, dalla politica internazionale alla lotta contro la mafia.

L’appuntamento promette di essere all’altezza del vicino e successivo festival di Capalbio Libri, e anche il corrispondente de la Repubblica da Bruxelles, Claudio Tito, si allontanerà dalla capitale europea per un tuffo nei 2,5 ettari di parco per presentare “Nazione Europa. Perché la ricetta sovranista è destinata a finire”.

Non rimane che provare per credere: La Posta Letteraria propone un’immersione nella cultura e nella natura per celebrare, ancora una volta, la regione che forse più di tutte è culla di letteratura e cultura.

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