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I 5 giocatori di calcetto romani

Di Gabriele D’Acuti – A Roma, molto prima del padel, giocare a calcetto rappresenta molto più che un semplice svago, molto più di uno sport, sui campi di calcetto nascono amicizie, storie d’amore, litigi, carriere. Sono le terme romane dei nostri tempi. Su ogni campo di calcetto ci sono vari archetipi, eccone 5.

1. L’ex giocatore

Sicuramente avrà calcato qualche campo fuori il GRA e lottato per una maglia da titolare con la quale ha vinto campionati di seconda categoria, fermato dal classico “infortunio ar crociato a quindicianni” . In campo dispone tattiche e schemi ma il fisico è fermo ai 15 anni.

2. L’under

Il giocatore amico degli amici, chiamato all’ultimo per arrivare a 10 – ragazzino adolescente viziato tra social, vestiti di marca e qualche bolletta scommessa sulla serie C cipriota, di cui conosce tutte le rose, compresi massaggiatori e magazzinieri. Giocatore inamovibile di squadre titolate come Savio, Romulea o Tor di quinto; in campo corre come Bolt a Pechino, (complice anche la sua età), spesso non arriva ad un decimo della somma dell’età degli altri 9 giocatori, ma si caca sotto quando va a contrastare con un 40enne al doppio della sua stazza.

3. L’over

Il giocatore che ha nel contratto matrimoniale il giovedì libero per il calcetto; quasi calvo e in età pensionabile nonostante i 48 anni; si presenta spesso con divise vintage come maglie con sponsor Barilla o Banca di Roma; l’età non aiuta, ma compensa con la classe; tocca più palloni dell’under e corre un quarto di lui – sa sempre dove arriva la palla e riesce ad anticipare anche il vento.

4. Il maniaco

Giocatore tanto duttile, quanto scarso, fissato per la moda e spesso si presenta al circolo (perché lui gioca solo al circolo) con l’ultimo modello di scarpini superfluo, fascette in testa anche se ha 32 capelli di numero, oltre ad una mise fatta da polsini (rigorosamente Louis Vuitton), parastichi, ginocchiere, paracolpi, parapalle, para quello che te pare perché al 90% lo confinano in porta.

5. L’influencer

Per lui 37 mq in Prati sono il rifugio ideale per far partire le sue stories sui social; si presenta in campo alle 21.15 quando i compagni sono già sotto di 3 gol da 15 minuti. Supertatuato e con le ciglia appena fatte dall’estetista cinese di Viale delle Milizie. Si sbriga a fare la doccia, nonostante non abbia sudato, per fare il selfie di gruppo e andare al Nice dove il suo amico PR gli ha riservato un tavolo.

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