Claudio Lotito ci riprova. Il presidente della Lazio vuole fare sul serio e punta tutto sullo stadio Flaminio, pronto a rimettere in piedi uno dei luoghi simbolo dello sport romano. Ma non è solo una questione di calcio: qui si gioca la carta dell’internazionalizzazione. Per questo Lotito ha stretto un patto con Legends, una società che ha le mani in pasta nei grandi stadi di tutto il mondo. Pensate un po’, tra i loro clienti ci sono il Tottenham, il Real Madrid, e addirittura i giganti del football americano come i Buffalo Bills e i Las Vegas Raiders. Insomma, roba grossa.
Lotito non ha perso tempo: firma e via, Legends sarà il braccio operativo del progetto. Il loro compito? Pianificare, gestire e garantire che il Flaminio diventi una macchina da soldi, sia nei giorni delle partite che nei giorni morti. Non solo calcio, ma concerti, eventi e chi più ne ha, più ne metta. L’obiettivo è farne un centro nevralgico, un pezzo di Roma che brilla anche a livello internazionale.
E qui arriva la chicca: due proposte sul tavolo. Una versione del Flaminio senza copertura, e un’altra con una copertura mobile, perfetta per i concerti, con tanto di riduzione del rumore per non far arrabbiare i vicini. Ma attenzione, c’è un altro avversario: il progetto della Roma Nuoto, che sogna un Flaminio a misura di sport acquatici e padel. Piste di ghiaccio, piscina olimpionica e persino il calcio femminile in ballo.
E mentre il tempo stringe, Lotito ha messo il turbo: oltre al progetto per lo stadio, Legends si occuperà anche del merchandising, dei biglietti (VIP inclusi) e perfino di trovare uno sponsor che faccia volare in alto la maglia biancoceleste, ad oggi senza partner. Insomma, il patron laziale non lascia nulla al caso e vuole trasformare la Lazio in un brand da esportare.
Ora non resta che aspettare ottobre, quando il Campidoglio prenderà una decisione. Sarà la Lazio a prendersi il Flaminio o dovrà cedere il passo alla Roma Nuoto? Lo sapremo presto, ma una cosa è certa: Lotito sta andando dritto.
