“L’ordinanza? Non ce ne frega niente”. Mezzanotte e qualche minuto, quattro ragazzi si fanno un selfie con le birre di vetro in mano. Dalle parti della movida la “mossa” di Marino non sembra avere avuto un grande successo, nè tra i venditori nè tra i bevitori. Sono passati solo pochi minuti dall’inizio della direttiva antialcol del sindaco, e già Roma si ribella. I quattro disobbedienti bevono in via della Scala, via interna di Trastevere, a pochi metri, in Piazza Trilussa, le scene sono identiche. Cambia solo la bevanda, stavolta è un cocktail tropicale a essere fuorilegge. Due 17enni si fanno un selfie mettendo in primo piano i due coloratissimi drink che un barman particolarmente fantasioso ha versato loro in grossi bicchieri a forma di palma. “Non sapevo che ormai bere per strada è illegale”, dice Valentina, una delle due ragazzine, all’amica. Sullo sfondo ci sono i vigili urbani impegnati a evitare che il lungotevere si paralizzi completamente. Le adolescenti li squadrano per qualche secondo e poi si riattaccano alla cannuccia. “Perché dovrebbero multare noi – continua Valentina – se qui tutti stanno bevendo?”. La liceale indica il gruppo di circa cinquanta ragazzi che si sono seduti intorno al palchetto allestito per l’esibizione di un trio rock e la quantità industriale di bottiglie di birra che li circonda.
I poliziotti municipali all’una di notte ancora non hanno multato nessuno: “L’ordinanza è entrata in vigore soltanto da poche ore e per ora ci stiamo solo occupando di informare tutti i commercianti perché bisogna lasciare qualche giorno per assimilare le nuove regole. Facendo una stima, sei negozianti su dieci non erano al corrente dei nuovi divieti. Qualcuno ci ha chiesto dei manifesti e noi abbiamo risposto che si possono scaricare sul sito del Comune. Comunque la parte importante è quella in cui si vietano i contenitori di vetro: più decoro e tante potenziali armi in meno per strada”.
Dall’altro lato del Tevere, lungo via dei Serpenti, nel rione Monti, la storia si ripete. In “piazzetta” le bottiglie di birra si moltiplicano di minuto in minuto intorno. Un giovane dice di essere combattuto: “Ma sì, l’ordinanza andrebbe anche bene se si limitasse a levare di torno il vetro. Ma impedire di bere in strada non mi pare una grande idea. Se iniziano a multare sul serio, la gente finirà per ubriacarsi a casa e poi uscire”. E giù un sorso di birra dal bicchiere in plastica, mentre le lancette dell’orologio segnano ormai le due di notte.
Manca una visita a San Lorenzo, nella piazza pattugliata dai carabinieri. Dietro l’angolo un gruppo di ragazzi improvvisa un gioco con le bottiglie di vetro e poi si lancia di corsa verso via di Porta Labicana. Mentre una volante della polizia municipale fa il giro dei locali a distribuire i manifesti del comune, scatenando l’ilarità dei giovani fuori dai locali e bere incuranti dell’ordinanza. “Ci vorrebbe un cane da guardia all’entrata di ogni locale per non far entrare la polizia” ci dice la proprietaria di una pizzeria nella piazza del mercato. E a Ponte Milvio? Sono scoccate le tre, la maggior parte dei locali ha già abbassato le serrande. Ma qualcuno ancora brinda con una birra “al vetro” sul ponte reso celebre dai lucchetti.