Di Marcello Rubini – E’ gravissimo il bilancio dei bombardamenti di Israele su Gaza. Sono 83 i palestinesi rimasti uccisi, di cui 20 bambini, nella Striscia dall’inizio dell’operazione aerea “Barriera protettiva”, lanciata martedì scorso da Israele in risposta al lancio di razzi da parte di Hamas. Stando a quanto precisato dai media israeliani, da martedì scorso l’aviazione israeliana ha colpito 800 obiettivi a Gaza, mentre sono stati 442 i razzi lanciati contro Israele.
Guerra Psicologica
Intanto da oggi l’esercito israeliano ha iniziato ad avvertire i residenti di Gaza vicino al confine di allontanarsi dalla zona. Lo riporta ‘Canale 10′, il quale spiega che potrebbe trattarsi di una mossa psicologica, oppure di un’iniziativa preliminare all’invasione. Sarebbero stati usati anche degli sms, come riferiscono alcune fonti locali palestinesi, inviati agli abitanti della zona compresa fra Beit Lahya e Jabalya, nel nord della striscia, e a Rafah, alla estremita’ sud. Le fonti aggiungono che la polizia di Hamas ha suggerito alla popolazione di ignorare quei messaggi, qualificandoli come ”una forma di guerra psicologica”. Tuttavia una parte degli abitanti della zona di frontiera ha già lasciato le proprie case nei giorni scorsi, per non trovarsi esposta al fuoco israeliano.
Gli aiuti dagli Emirati
Gli aiuti alla popolazione palestinese arriva dagli Emirati Arabi Uniti, che si sono impegnati a devolvere 25 milioni di dollari. Vogliono così ”sostenere la fermezza” dei palestinesi a Gaza. Mentre la Mezzaluna Rossa degli Emirati supervisionerà la distribuzione degli aiuti, e costruirà un ospedale da campo a Gaza ”per aiutare le vittime dell’aggressione israeliana”.
“Nessun cessate il fuoco”
”Non stiamo parlando con nessuno in questo momento di cessate-il-fuoco, non e’ all’ordine del giorno”, ha dichiarato il premier Netanyahu nel corso di una riunione della commissione parlamentare Esteri e Difesa. Netanyahu ha aggiunto che non sospenderà le forniture di elettricità a Gaza, che dipendono da Israele, come chiedono i falchi del suo governo e alcuni deputati dell’estrema destra. ”Non possiamo comportarci come la Russia in Cecenia”, ha detto. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha chiesto per telefono al Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di porre fine alla spirale delle violenze nella Striscia di Gaza. “La parte russa ha sottolineato la necessità di fermare il prima possibile il confronto armato che provoca numerose vittime fra i civili”, reso noto il Cremlino. “E’ più urgente che mai cercare di trovare un terreno comune per un ritorno alla calma e per un accordo di cessate il fuoco”, ha detto Ban aprendo la riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu.”Ancora una volta sono i civili a pagare il prezzo per la prosecuzione del conflitto – ha sottolineato – la mia principale preoccupazione riguarda la sicurezza e il benessere di tutti i civili, non importa dove siano. Israele ha legittime preoccupazioni per la sicurezza, ma io sono preoccupato anche per i molti morti e feriti palestinesi a causa delle operazioni israeliane”