Di Marcello Rubini – La tregua tra Gaza e Israele è durata appena poche ore. In otto giorni di violenza sono morte 194 persone e sono più di 1400 i feriti. Quattro sono state le vittime dei raid di questa mattina, prima che Israele accettasse il cessate il fuoco proposto dall’Egitto.
Israele continua con gli attacchi aerei e riflette su una possibile invasione di terra. Ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu: “Se Hamas non accetta la proposta di tregua – ed è ciò che sembra al momento – Israele avrà la legittimazione internazionale per espandere la sua attività militare (a Gaza) così da ottenere la quiete necessaria”.
Queste parole sono state rilasciate durante la conferenza stampa congiunta a Tel Aviv, dove c’era il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, che è stato ancora più duro e categorico. Il ministro sostiene che l’operazione israeliana in corso da una settimana deve portare l’esercito a “controllare tutta la Striscia di Gaza”.
“Israele deve andare fino in fondo – ha aggiunto il ministro – un cessate il fuoco è un tacito accordo sul fatto che Hamas continuerebbe a rafforzarsi”.
Quindi “l’unica strada per Israele è riprendere il pieno controllo della Striscia di Gaza”, ha proseguito, perché chiedere una tregua “non è altro che prepararsi al prossimo round” di scontri.
“E’ chiaro che Hamas userà ogni cessate il fuoco per avere più razzi e contrabbandare più esplosivi”, ha concluso. Intanto si conta la prima vittima dalla ripresa dei bombardamenti. Si tratta di un palestinese di 77 anni ucciso dell’aviazione israeliana nell’offensiva contro Gaza.