Di Marcello Rubini – Sale il numero dei morti nel conflitto tra Israele e Gaza. Sono 321 i morti, 2270 feriti: questo il bilancio aggiornato delle vittime palestinesi. Mentre un civile israeliano e’ stato ucciso da un razzo di Hamas sparato da Gaza ed esploso in un insediamento di beduini nel Neghev. Si tratta della seconda vittima israeliana dall’inizio delle operazioni.
Si continua combattere lungo il confine, e si torna a parlare di un nuovo cessate il fuoco. Il capo politico di Hamas Khaled Meshal – citato da Haaretz – ha detto che il gruppo non accetterà una tregua fino a che Israele non toglierà il blocco imposto a Gaza e non libererài detenuti palestinesi riarrestati dopo essere stati liberati nello scambio per i rilascio del soldato Gilad Shalit. Hamas – sempre secondo Haaretz – vuole che l’Egitto mostri ”flessibilita” nell’apertura del valico di Rafah con la Striscia. Mentre i carri armati israeliani avanzano, il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, sostiene che uomini del gruppo sono riusciti a infiltrarsi dietro le “linee nemiche” nel nord della Striscia di Gaza per combattere contro le forze israeliane.
Secondo i dati Onu il 70% dei morti palestinesi sono civili, nonostante Israele dichiari di attaccare solo obiettivi terroristici. “Dall’8 luglio oltre 2.000 razzi sono stati lanciati su Israele, e 1.900 attacchi sono stati portati avanti contro Gaza sia da terra che dall’aria”, ha dichiarato il capo degli affari politici dell’Onu, Jeffrey Feltman, il quale ha sottolineato come le Nazioni Unite abbiano condannato il lancio di razzi di Hamas e l’intervento militare via terra da parte di Israele contro la Striscia di Gaza. In queste ore crescono anche i timore che possa aumentare il numero degli sfollati. Infatti il numero dei palestinesi sfollati negli edifici dell’Unrwa (l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi) e’ salito stamane a 55 mila. Ieri erano stimati in 35-40 mila.