Di Gabriele Falloppio – Se lo dice lui, c’è da credergli. Youporn può portare alla solitudine e alla mancanza di desiderio, e soprattutto influenza negativamente la sessualità dei giovani. Tanto che potrebbe rendersi necessario vietare l’accesso ai preadolescenti. Non è l’opinione di uno scienziato, nè di un sessuologo, bensì l’analisi del pornostar più famoso del mondo, Rocco Siffredi. Intervistato dalla rivista Micromega, bimestrale che parla di cultura e filosofia, ma anche politica e scienza.
TROPPA ECCITAZIONE
“La diffusione della pornografia ha creato problemi gravi. L’asticella dell’eccitazione ha compiuto un giro di trecentosessanta gradi e ha ricominciato daccapo. La gente non sa più a cosa appigliarsi per motivarsi sessualmente”
MONDO PARALLELO
Per Siffredi questa situazione è dovuta anche alla “diffusione della pornografia”: “Inutile ripetere che bisognerebbe non abusarne, non farsi trascinare vertiginosamente in un mondo parallelo in cui si crede di poter fare tutto quello che facciamo noi attori, che quello non è il sesso che si fa a casa. Noi facciamo un sesso che dovrebbe servire a creare empatia nella coppia, qualcosa del tipo: «Cazzo, che figata, facciamolo anche noi». Ma non tanto per essere imitati, quanto per eccitarsi”.
SOLITUDINE
“Nei siti pornografici è possibile trovare qualsiasi gusto, qualsiasi declinazione del sesso. Ma questo porterà all’annientamento del desiderio maschile. La solitudine è sempre più forte, perché, dopo che su internet hai visto di tutto, la persona che hai al fianco finisci per non vederla più. Come le vai a spiegare che ormai ti ecciti soltanto guardando cose superassurde? Che non troverai mai la forza e il coraggio di dirle cosa realmente ti sta eccitando in quel momento? La maggior parte degli uomini, oggi, fa così. Vanno su internet, guardano le cose più strane, poi con la fidanzata fanno finta che tutto vada bene, mentre magari devono massacrarsi il cervello per cercare di darle un mezzo orgasmo, vero o finto che sia, e soprattutto fare finta di essere ancora eccitati da lei. Per questo ci vorrebbe una sorta di reset. Guardare la vita che è fuori, guardare il cielo, e guardare una donna per come è fatta, per come siamo fatti tutti, e dire: «Cazzo, ricominciamo daccapo, resettiamo il cervello e torniamo a cercare cose normali, cose di tutti i giorni».
I RAGAZZI
Le prime vittime sono quelle che Siffredi chiama “la generazione di Youporn”, i giovanissimi nati con il sesso via web: “La nuova generazione non è più frustrata (come lo era la nostra), anzi, ma è cresciuta con un insegnamento completamente errato. Perché la pornografia non può prendere il posto della sessualità. Oggi la sessualità andrebbe spiegata un po’ prima. È inutile fare gli ipocriti e dire: «No, figurati, mia figlia ha soltanto tredici anni». Perché tua figlia, sicuramente – anche solo per non fare quella che è diversa in classe –guarda anche lei i film porno su internet.
DIVIETI