Di Mario Giurbino – “Uscite dal negozio il più velocemente possibile. Abbandonate le buste con i vostri acquisti. Non andate a prendere l’auto nel parcheggio sotterraneo”. Con questo annuncio la voce dagli altoparlanti dell’Ikea di Anagnina ha messo nel panico migliaia di persone. Erano le 16 di ieri pomeriggio, una giornata normale di shopping prenatalizio, poi è successo di tutto. L’annuncio, poi le urla, e la gente che corre in strada. Tra pianti e disperazioni nessuno capisce che sta succedendo.
La voce non si ferma, continua a ripetere lo stesso messaggio. La gente accalcata all’uscita, il panico tra le mamme coi bambini. Gli anziani che restano indietro. Nessuno sa che sta succedendo. Nessuna informazione. Nessun dipendente dell’Ikea dà informazioni. Anche se i clienti sono molto più intenti a fuggire che a chiedere: “in casi come questo è meglio fuggire senza farsi troppe domande” ha raccontato una ragazza che si era appena salvata. Iniziano i primi tweed, la gente inizia a sapere che sta succedendo all’Ikea Anagnina, la presunta tragedia sbarca sui social network, mentre migliaia di persone restano fuori spaventate e ancora inconsapevoli. “Ci hanno detto di abbandonare di corsa dall’Ikea di Roma sud. C’è chi urla, c’è chi piange senza che si sappia ancora nulla”, racconta Flavio su Twitter.
Cosa succede all’ #IKEA di Roma sud?! Hanno detto di uscire di corsa dai locali.. ovviamente c’è chi grida urla piange senza ancora saper..
— Flavio Pastore (@phalvio) 6 Dicembre 2014
Passano pochi minuti e arriva la polizia, gli agenti entrano dentro i magazzini e la gente continua ad aspettare. Già si pensa a un attacco terroristico, all’Isis, all’ “attentato di Natale“. Passa mezz0ra e ancora niente, inizia a fare buio e freddo, e la gente se ne va. Tranne quelli che hanno al macchina nel garage, ancora impossibilitati ad avvicinarsi alle macchine. L’attesa sale, l’ansia di sapere che è successo è sempre più grande. Un’altra mezzora e finalmente arriva la notizia, la buona notizia. Non è successo niente, è stato tutto un equivoco, semplicemente un segnale lanciato senza motivo da qualche computer impazzito. Questa è la versione ufficiale, un po’ inverosimile ma accettata da tutti come vera. Fatto sta che i clienti finalmente possono rientrare, dopo un’attesa spasmodica e compulsiva, figlia di una grande paura. Ikea per quasi un’ora e mezzo è diventata un posto fantasma, vuota, con i carrelli lasciati lì, gli articoli gettati per terra, e nessuno dentro.