Di Marcello Rubini – Secondo le indagini portate a termine dai Ros, la cricca di Massimo Carminati non solo era legata al territorio di Roma, alla politica locale e agli esponenti di altre organizzazioni criminali, ma aveva la possibilità di manovrare alcuni media. Questo emerge dalle intercettazioni tra Salvatore Buzzi e Carminati. Buzzi infatti doveva vincere una gara per un centro accoglienza di Castelnuovo di Porto conteso anche da una società francese. Da una parte c’è Consorzio Eriches 29 di Buzzi, dall’altra GEPSA dei transalpini. Per smuovere le acque Buzzi ha bisogno di qualche articolo a favore, quindi contatta l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, per arrivare al quotidiano “Il Tempo“. Prima esce un articolo dal titolo “CENTRO RIFUGIATI BLOCCATO DAI FRANCESI. PALLA AL TAR”. Subito dopo la pubblicazione Buzzi scrive ad Alemanno: “buongiorno Gianni e’ uscito un ottimo articolo su il Tempo ringrazia per noi il Direttore e ancora grazie per la tua disponibilità un abbraccio S Buzzi”. E’ chiara la linea scelta da Il Tempo, allinearsi con la coop di Buzzi, facendo emergere anche uno spirito nazionalistico. La pubblicazione dell’articolo era stata preceduta da un appuntamento tra Buzzi, Alemanno e il direttore del Tempo Gian Marco Chiocci. Poi si passa ad attacchi più diretti e mirati al giudice che doveva esprimersi sulla contesa. Il bersaglio è il giudice Lidia Sandulli, la quale, secondo Buzzi, aveva avuto un conflitto di interessi proprio sul CARA di Castelnuovo di Porto. Il Presidente di Eriches 29 ha in mano un documento sul quale c’è un nome di una società, la PROETI che svolge attività di manutenzione presso il centro accoglienza. La PROETI apparteneva per il 33,33% al giudice Linda Sandulli e per il 46,67% a suo marito Salvatore Napoleoni.
Quando Buzzi arriva in possesso di questo documento impazzisce di gioia, e chiama tutti (non sapendo di essere intercettato). Tra i primi a essere chiamati è Massimo Carminati. Buzzi dice a Carminati: “cose incredibili, c’abbiamo una bomba atomica pronta“. La telefonata finirà con Carminati che dice: “so che tu sei soddisfatto so’ soddisfatto pure io, va bene?“. Ma nelle intercettazioni c’è un altro elemento importante, l’ex terrorista nero dice che si incontrerà con un uomo misterioso (“l’amico nostro”) identificato con Gian Marco Chiocci, direttore de Il Tempo. E si sono davvero incontrati grazie all’Avvocato Ippolita Naso. Si legge nell’informativa dei Ros: “alle ore 09.30 circa del 14.03.2014, personale di questo Reparto, nel corso di un servizio di osservazione, controllo e pedinamento, documentava l’arrivo di Carminati Massimo presso lo studio legale Naso in via Cola di Rienzo. Alle ore 10.00, sopraggiungeva presso lo stabile Gian Marco Chiocci e vi si intratteneva fino alle ore 10.50 circa”.
Il direttore del Tempo,proprio in questi giorni, ha dichiarato che l’incontro è avvenuto per motivi professionali. Sulle colonne del suo giornale ha scritto: “Quando il «Nero» ce lo siamo trovati davanti abbiamo provato anche a strappargli un’intervista, come da anni tentano di fare decine di giornalisti. L’interessato, però, non ne ha voluto sapere“.
Ma ci sono dei dettagli dei Ros molto interessanti proprio riguardo a quell’incontro: 1) “l’Avv. Ippolita Naso sia rimasta, per buona parte della permanenza del Chiocci all’interno dello stabile, in attesa sulla soglia dell’ingresso, nel presumibile intento di intercettare all’esterno dello studio ogni eventuale avventore e precludergli la vista dei presenti”; 2) “il Carminati abbia utilizzato ingressi distinti – con apertura su vie diverse – rispettivamente per accedere e per allontanarsi”.
Quindi gli uomini dell’Arma hanno dedotto: 1) “l’incontro tra Gian Marco Chocci e Massimo Carminati prevedesse la trattazione di argomenti che vertevano sulla vicenda in cui Buzzi era cointeressato; 2) “l’intervento del Carminati non surrogasse quello del Buzzi (che infatti già aveva maturato una capacità di relazione diretta e contestuale con il Chiocci, peraltro proseguita anche successivamente), bensì vi si sovrapponesse per ulteriori e non decifrate ragioni che ne richiedevano la personale partecipazione”.
Tornando all’attacco mediatico manovrato da Buzzi e portato a termine grazie a Chiocci “Il Tempo” pubblica, il 19.03.2014, un nuovo articolo riguardante la vicenda del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto, con esplicito riferimento al conflitto di interessi del giudice Linda Sandulli. Lo stesso Buzzi entra in contatto diretto con la giornalista, dandosi da fare nel fornirgli indicazioni precise. E una volta pubblicato, Valeria Di Corrado, autrice del pezzo contatta Salvatore Buzzi chiedendogli se fosse soddisfatto del suo lavoro (“ma andava bene l’articolo, vero?”) e Buzzi: “sì, perfetto, sei bravissima”. E dalle colonne de Il Tempo, quindi, Buzzi pensa di far pubblicare degli articoli anche su Libero e Il Giornale e di portare la vicenda in Parlamento contattando l’onorevole Micaela Campana. E qui la storia prende un’altra piega, arrivando fino ai Ministeri, ma tutto si concluderà male per Buzzi, perché troverà il “rigetto” dell’interrogazione per difetto di presupposti, avendo come esclusivo fondamento le notizie di stampa. Insomma i piani del presidente della Coopertiva 29 Giugno per una volta non sono andati come dovevano andare. La contesa sarà spuntata da un’altra cooperativa, l’Auxilium.
Da tutta questa vicenda emerge una grande arroganza e spregiudicatezza. Un frase intercettata su tutte merita di chiudere questo articolo. Dice Buzzi al telefono con Carminati: “meglio averceli amici che nemici (i giornali ndr), e poi vado pure da Pignatone, ci dico: «ah caro Pignatone, guarda qui i tuoi amici Giudici che fanno (riferito a Sandulli ndr)»”. Proprio il Pm Pignatone farà saltare il tappo a tutta la vicenda “Mafia Capitale”.