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Roma

Roma festeggia, dopo 14 anni torna legale la pajata

“Famose na pajata”, da oggi si può dire ad alta voce, senza paura di essere multati o arrestati. Da ben 14 anni la pajata romana era illegale, adesso il divieto dovuto all’emergenza mucca pazza non c’è più. L’ha deciso l’Unione Europea, dopo la lunga battaglia della Coldiretti. “Un risultato importante per consumatori, ristoratori, cuochi, macellatori e allevatori che oltre ad avere rilevanza sul piano gastronomico ha anche effetti su quello economico con la valorizzazione dell’allevamento italiano in un difficile momento di crisi”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolineando “il determinante impegno del ministero della Salute”.

Quindi da oggi di nuovo pajate in tutti i ristoranti e in tutte le case dei romani, un evento che viene festeggiato dalle donne della Coldiretti oggi a Roma al Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi sede della Coldiretti in via XXIV Maggio 43, con la preparazione di una maxipajata per celebrare l’atteso ritorno. “Viene modificato – sottolinea la Coldiretti – l’elenco degli organi a rischio e consente di recuperare la colonna vertebrale ma, soprattutto, l’intero pacchetto intestinale. Una decisione che mette fine ad un doloroso divieto e apre finalmente le porte al ritorno del piatto più tipico della tradizione romana nella sua forma originale. La pajata è il termine romanesco per definire la prima parte dell’intestino tenue del vitello da latte che è stato fino ad oggi sostituito nei ristoranti e nelle trattorie dall’intestino d’agnello. E’ l’ingrediente principale di uno dei piatti più tipici della cultura gastronomica della capitale: i rigatoni con la pajata ma – continua la Coldiretti – in alternativa può essere proposta alla brace, in forma di spiedino”.

La Commissione europea ha deciso dopo che dal 2009 non si registrano casi di mucca pazza tra bovini in Italia. Insieme al Giappone, Israele, Olanda, Slovenia e Usa, il nostro paese fa parte della ristretta cerchia di 19 Paesi, sui 178 aderenti all’Oie, che hanno raggiunto la qualifica sanitaria migliore di rischio “trascurabile” per la mucca pazza. Pajate per tutti quindi da oggi quindi, una riforma votata il 17 marzo che fra 15-20 giorni verrà pubblicata in tutte le lingue sulla Gazzetta Ufficiale. Non può che tornare in mente il grande Alberto Sordi che ne “Il Marchese del Grillo” offriva i rigatoni con la pajata alla sua ospite francese, dicendole: “E’ merda”, per indicare l’intestino tenue del vitello, da oggi la “merda” più buona del mondo ce la possiamo mangiare di nuovo.

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