Altro che Jamaica, altro che Olanda, a Roma l’erba non è legale ma è come se lo fosse, almeno per quanta gente la fuma. Lo dice uno studio del Ceis don Picchi che rivela che il 75% dei giovani tra i 12 e i 18 anni fuma o ha fumato canne. E non solo, i pischelli romani a quanto pare sono dei viziosi nati, visto che l’85% di loro beve alcol nel fine settimana, e il 45% ama i superalcolici.
Ma come trovano l’erba se non è legale? Il 27 per cento se la procura a scuola e tre ragazzi su cinque ne fa uno nel weekend. Tutto questo esce fuori nel periodo dal 2014 a oggi su un campione di 3mila alunni di 15 scuole romane. Secondo lo studio i ragazzi romani sono anche fumatori di sigarette, l’80%, hanno rapporti sessuali non protetti, il 95%, e giocano ai videopoker, il 18%. Insomma, una Sodoma in versione moderna.
Secondo il Ceis, “la facilità di accesso ai giochi on line accelera e ne aumenta il fenomeno”, che coinvolge ragazzi sempre più giovani – i cosiddetti ‘nativi digitali’ – il 10%, infatti, ha tra i 12 e i 16 anni. Emerge anche un preoccupante incremento della popolazione di giocatori tra i giovani disoccupati. Dal 2014 a oggi, però, si registra altresì una forte crescita della richiesta d’aiuto di centri specializzati da parte dei giocatori d’azzardo: tra loro il 25% sono donne, la metà delle quali disoccupate.