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I 10 tipi di romani che bevono cocktail

Di Apollo Velati e Alessandro Martini – A Roma dalle 7 in poi i barman cominciano a lavorare duro, al romano il cocktail piace da morì. Se lo beve in ogni caso, che sia la benzina a 2 euro di San Lorenzo, o la fighettata annacquata a 10 euro di Ponte Milvio. Una volta eravamo ignoranti e bevevamo tutti le stesse cose, ma oggi ognuno ha il suo.

10. Il boro

boro

Christian se beve l’invisibile alla fragola perché “lo storce”, arriva al bancone, se guarda il barman e je fa: “Ma che è n’iceberg? Du’ cubi!”. L’invisibile è il cocktail della gente molesta, uno normale l’ultimo l’ha bevuto a quindici anni. E’ l’unico cocktail che qualsiasi datore di lavoro sano di mente ha bandito dal proprio locale, non tanto perchè pericoloso per la salute di chi lo consuma, quanto perchè sopra ci fa un euro. Se lo ordini al Jerry Thomas chiamano subito le guardie.

9. L’alcolizzato vecchio stampo

alcolizzato vecchio stampo

Qualunque sia l’ora, il giorno o il luogo, non c’è niente da fare, lui ordina un Negroni. Lui ha la faccia da Negroni, il barista già se lo aspetta. Dopo l’aperitivo è sempre quello più molesto ma senza il quale la serata non decollerebbe mai. Qualsiasi altro drink per lui è Coca Cola. Per lui “quello sbagliato è da femminucce”.

8. La fighetta di Roma Nord

fichetta roma nord

Una volta Fabiola je dava de Vodka Lemon, poi è andata a Londra a far finta di studiare e ha scoperto il Moscow Mule. Da allora se lo inietta direttamente endovena. Durante il weekend la puoi vedere barcollare a Ponte Milvio con il vestitino zuppo, la metà dei suoi drink se li è rovesciati addosso…”ma tanto è trasparente!”

7. L’hipster

hipster

Chiede un Vodka Sour come se vivesse nella Belle Epoque, si avvicina con baffetto e occhiale da vista, impugna il bicchiere delicatamente e con le labbra a culo di gallina ciuccia tutto fiero la sua cannuccetta. Poi si fa una partita a biliardino per togliersi la felpa col cappuccio e mostrare il suo nuovo tatuaggio. Le perde tutte. Al sesto cocktail in genere parte la poesia di Allen Ginsberg.

6. La cagna

cagna

Amica del boro, anche Jessica tende a darsi delle “belle tranvate”. Lei s’inciucca forte e chiaro perché a differenza dell’amico beve zuccherino, Capiroska alla fragola d’inverno e Moijto d’estate. Dopo due è già ubriaca lessa e parte il momento foto disagio su Instagram. Poi, immancabilmente, va a schierarsi al Rebel in prima fila (sotto la console). “A Cri?! Me ne piji n’artro?”.

5. Il tipo fico

tipo fico

Beve solo ed esclusivamente Gin Tonic e rigorosamente senza cannuccia perché “un uomo che beve un cocktail con la cannuccia non se po vedè!”. E’ quello che vedi al bancone solo quando al bancone non c’è nessuno, lui ha bisogno di spazio. Aspetta ore per ordinare da bere se la serata è una caciara. Il tipo fico lo riconosci subito, composto, curato, che poi si vomita sulle scarpe.

4. Lo sfigato

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Molto probabilmente è il motivo per il quale continuano a servire Rum&Cola nei locali (o Cuba Libre per quelli internazionali). Ma come si fa a bere Rum&Cola? Che sei spagnolo? Ti senti Fidel? Dai su…non sai neanche cos’è lo Zacapa. Il Rum&Cola è quel cocktail che nemmeno chi lo beve sa perché lo sta facendo, lo fa perchè è un abitudine. Troppo sfigato per cambiare.

3. La finta ubriaca

finta ubriaca

Sono sei mesi che si prepara per la prova costume, fa squat come se non ci fosse un domani. Beve 2 prosecchi in tutta la sera e quando gli amici le dicono: “ma fatti un cocktail no?!” lei risponde: “che sei matto?! me ne sò già fatti 5!” Sempre seduta, non alza mai il culo dal divanetto. Ce credo, con tutto lo squat che ha fatto. La verità è che esce solo per far divertire gli amici a prenderla in giro. In testa ha solo bollicine.

2. La bevitrice occasionale

bevitrice occasionale

In genere non si ubriaca mai ma se lo fa, lo fa di Spritz. E’ in grado di berne per ore mostrando agli amici una grande resistenza all’alcol. Passa una serata da paura perché non soffre di assuefazione, sulla pista si libra come una libellula! Lo fa tirare a tutti. Poi torna a casa e abbraccia il cesso per un paio d’ore.

1. Il discotecaro

sbocciatore

E’ l’unico che in discoteca ancora prende il tavolo. Ama la bottiglia di Belvedere se accompagnata da una bella figa, un ricco canestro di Red Bull e qualche candeline alla Lele Mora. “Le donne al tavolo mio non pagano”. Alle 4 lo vedi col braccialetto bello in vista, appoggiato alla ringhiera del privé mentre agita tutto fiero e ubriaco la sua bottiglia ormai finita, sta rimorchiando. Poi a fine serata si smezza la benzina con gli amici.

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