“Caro sindaco lascia in pace l’antiabusivismo che la gente ha fame, pensa ai corrotti che ci hai intorno questo è un avvertimento e noi sappiamo tutto di te e della tua famiglia. Funziona bene sennò questo è per te”. Questo il testo della lettera di minacce arrivata a Marino, insieme a un proiettile calibro 9 x 21 inesploso.
Trovata ieri sera alle 21 al centro di smistamento di Fiumicino, scritta a mano in un italiano stentato, e con il mittente visibile: un certo Antonio Cavalli. Alle 22:30 sono arrivati gli agenti della Polaria a prelevare la busta, immediatamente è stata attivata la vigilanza davanti all’abitazione del sindaco.
Il clima a Roma si fa sempre più teso, dopo la scorta assegnata a Orfini, adesso le minacce a Marino, sembra di essere tornati negli anni ’70. I particolari si chiariranno, per ora c’è solo una certezza: i camion bar fanno sul serio, non se ne vogliono andare e pur di rimanere sono disposti a tutto. Già Tredicine ha dichiarato questa settimana che gli ambulanti sono “pronti a dare battaglia”, dopo le proteste adesso le minacce di morte al sindaco e alla sua famiglia.
Dal 10 luglio i camion bar dovrebbero essere sgomberati dal centro storico, non potranno più sostare al Colosseo, ai Fori imperiali, davanti al Pantheon e in piazza di Spagna. Sono 30 anni che le amministrazioni provano a cacciarli, nessuno c’è mai riuscito, Marino ha instaurato una vera e propria guerra contro i camioncini beige di Roma, adesso che la fine è vicina arriva il gesto intimidatorio, vuol dire solo una cosa: che gli ambulanti sono disperati, e non c’è niente di più pericoloso delle persone disperate.