Nasconde un iPhone nel bagno delle ragazze, interno alla facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Roma 3, per riprendere le ignare studentesse nella loro intimità ma viene scoperto e arrestato.
Per questo è finito sotto processo un 42enne serbo, accusato dal pubblico ministero Cinzia Dell’Aglio dei reati di interferenze illecite nella vita privata e di ricettazione, reati per i quali rischia una condanna fino a 5 anni di reclusione. L’uomo abitava in una roulotte parcheggiata non molto distante dalla struttura e, nel settembre del 2012, si era introdotto nell’edificio per pianificare un sistema con cui soddisfare le sue perversioni.
L’uomo, infatti, aveva un vero e proprio pallino per le giovani studentesse che vedeva passare e così aveva deciso di spiarle nella loro intimità. Per farlo, convinto che nessuno lo avrebbe scoperto, aveva inserito all’interno di una confezione di salviettine, poggiata in uno dei bagni delle ragazze, un iPhone.
Quest’ultimo, poi risultato rubato, veniva lasciato a registrare video. Passato un po’ di tempo, l’imputato tornava a recuperare lo smartphone. In ultimo, rientrato nella roulotte, scaricava i file nel suo computer portatile. A far saltare il perverso piano era stata una delle studentesse che, notato un foro nella confezione di fazzolettini, si era insospettita e aveva avvisato le forze dell’ordine.
Una volta individuato il telefono spia, gli agenti si erano appostati in attesa che l’uomo tornasse per ritirarlo e, quindi, coglierlo con le mani nel sacco. Fortunatamente, come accertato con una perizia, i video catturati illegalmente dall’imputato non sono stati poi condivisi con altre persone.
Fonte: Il Messaggero