Un tempo era un teatro ma ultimamente era la discoteca più radical del centro. Da teatro a discoteca, è questo quello che è stato contestato al Quirinetta, il locale sequestrato provvisoriamente la notte tra sabato e domenica scorsi nell’ambito di alcuni servizi mirati alla tutela della sicurezza pubblica degli avventori e dei dipendenti dei locali notturni maggiormente frequentati dai giovani della movida capitolina. Le verifiche da parte degli agenti della Divisione Amministrativa della Questura, diretta dal dottor Carlo Musti, nei locali posti nel Rione Trevi, in Centro Storico.
Secondo quanto riferito dalla Questura di Roma, “la situazione che si è presentata agli operanti, è risultata gravemente compromessa sotto il profilo della pubblica sicurezza per tutti i presenti, intenti a ballare e a trascorrere la notte in un ambiente chiuso che è risultato oltremodo sovraffollato e con le misure di prevenzione incendi non conformi a quanto prescritto dalla normativa di settore ed in violazione a quanto previsto nella licenza, di cui il locale risultava in possesso per attività teatrali e concerti”.
Nella fattispecie quello che sulla carta doveva essere un teatro è stato trasformato arbitrariamente in una vera e propria discoteca abusiva , con tanto di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. Per evitare che tale situazione si protraesse ed al fine di scongiurare eventuali ulteriori gravi conseguenze, anche e soprattutto a tutela dei presenti, sia lavoratori che avventori, i poliziotti, di concerto con il personale tecnico dei Vigili del Fuoco, hanno proceduto al sequestro penale preventivo d’iniziativa dell’intero locale, al quale venivano apposti i sigilli.
Il titolare del Quirinetta è stato invece deferito all’Autorità Giudiziaria. L’arbitrario abuso dell’autorizzazione sarà segnalata altresì all’organo amministrativo di Roma Capitale, per i provvedimenti di competenza.
Il sequestro del locale ha trovato il commento dello stesso Quirinetta, che sulla propria fanpage facebook commenta: “Siamo inciampati nella burocrazia. Nulla di grave, ma dobbiamo fermarci per qualche giorno. Sabato notte, sono stati posti i sigilli al Quirinetta. La motivazione principale è una difformità nelle documentazioni. Come capite bene, difformità, è una parola che può avere tante sfumature, un po’ come il rock. Comunque, stiamo lavorando con le forze dell’ordine e con i nostri tecnici per risolvere la problematica di difformità, riaprire il prima possibile e poter tornare ad essere difformi solo nella proposta musicale e nella passione che mettiamo nel nostro Quirinetta“.
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