L’idea iniziale fu di Ignazio Marino. Ma alla fine quando arrivò Tronca non se ne fece nulla. Ora la Raggi vorrebbe reintrodurre il “bonus multe”. Il motivo? A Roma c’è un calo di contravvenzioni: dai 2 milioni e 538mila nel 2015 si è passati a un milione e 944mila nel 2016. Un crollo a cui si pensa di far fronte con la riforma del salario accessorio dei vigili che “ruoterà attorno al concetto di misurabilità delle prestazioni”.
E quindi si pensa a ritirare fuori questo maledetto “bonus multe”, il premio per i pizzardoni che staccano più verbali contro gli automobilisti indisciplinati. Per combattere la sosta selvaggia dilagante e incentivare i caschi bianchi ad armarsi di blocchetto o palmare, la giunta di Virginia Raggi è pronta a inserire un premio tarato sul numero delle contravvenzioni rilevate nella riforma del contratto decentrato dei 23mila dipendenti comunali.
La riforma verrà discussa con i sindacati. A seguire i caschi bianchi sarà il delegato alla Sicurezza, Marco Cardilli. Tocca a lui mediare con le corporazioni interne per strappare un nuovo accordo incentrato sul merito, come ha chiesto la sindaca e il suo braccio destro Antonio De Santis, che ha la delega al Personale. Proprio per premiare il rendimento e la produttività effettiva, la riforma del salario accessorio ruoterà attorno al concetto di “misurabilità” delle prestazioni.
Il problema, secondi i fautori della riforma, è che a Roma si fanno poche multe. A novembre, addirittura, la riduzione è stata di circa il 60% rispetto all’anno precedente. Vedremo come andrà a finire.