Di Alessandro Farnese – Sembra una bufala, e invece è tutto vero. Il Caffè Perù, o Bar Perù, è stato venduto ai cinesi. Il ritrovo per eccellenza degli aristofreak del centro, dei radical chic di Roma nord, degli aspiranti aristofreak di Prati e Flaminio, di tanti turisti o di romani che ci sono capitati una volta invitati da qualche amico alterinative chic, non è più italiano, e non sarà più lo stesso.
Ebbene si, dopo che Roma se la stanno dividendo russi, americani e arabi, adesso il Bar Perù va ai cinesi. Durante l’estate erano solo rumors, adesso c’è la conferma. Un simbolo storico di Roma se ne va, o almeno se ne va la proprietà romana. Infatti per adesso pare che i nuovi proprietari cinesi vogliano tenere l’attività come bar. Almeno quello resta.
La cessione ai cinesi di un posto storico del centro di Roma arriva dopo altre brutte notizie degli ultimi anni. Sicuramente la ferita più grande è arrivata dalla chiusura del Bar della Pace, per la costruzione di un grande albergo nello stabile di proprietà di un istituto religioso. Ma anche l’ex zecca di piazza Verdi venduta per fare un grand hotel cinese. E si moltiplicano le voci che vorrebbero anche il palazzo di ‘Gusto a Piazza Augusto Imperatore vicino alla conversione in albergo di lusso (stavolta si parla di arabi).
Insomma, Roma è sempre più straniera, che sia cinese, russa o araba, sicuramente è sempre meno romana. Questa del bar Perù è un altro brutto colpo inferto all’integrità delle tradizioni di una città che di tradizioni ha sempre vissuto. Speriamo sia l’ultimo.