Di Francesco Cianfarani – Più che un’espressione, una religione. Il simbolo di una città. Veloce, schietto e tagliente come i romani. Icona di romanità anche fuori dal raccordo, gli amici di altre città imitano i romani dicendo con una cadenza orribile: “Li mortacci tua!”. Chi la sa usare ci esprime tutto, dalla sorpresa alla paura, dall’apprezzamento alla rabbia. Puoi approcciarci una ragazza, chiuderci un discorso, esultare con gioia.
10. Li morte’
Ponte Milvio, ore 23:30 di un normalissimo venerdì sera, tutto procede tranquillamente nel posticino di fiducia a bere drink con gli amici. Fino a quando entra un gruppo di 5 ragazze che manco alle cene di Berlusconi a Villa Certosa. A quel punto l’amico più ingrifato accompagna l’entrata con un sontuoso sottofondo musicale: “Li morteeeeeeee”.
9. Tacci oh
Equivalente di “ammazza”. Lo dici per scollarti qualcuno che ti sta attaccando una mina tremenda su qualcosa di cui ti frega meno di Uomini e Donne. E mentre lo dici la tua espressione è volutamente più finta dei negozi cinesi.
8. ‘ccitui
Dal Colosseo in su è vietato, considerato volgare. A Roma sud invece è ritenuto simpatico e ricorda i nonni dei paesi.
7. Li mortacci tua e di chi nun te lo dice
Tangenziale, sei nel traffico da 40 minuti e dalla sinistra arriva un lampadato in Smart dalla corsia d’emergenza che ti taglia la strada per rientrare in corsia. A quel punto l’anima di Maurizio Mattioli si impossessa di te e manco padre Amorth potrebbe liberarti. C’è anche la variante più colorata “chi nun te lo dice con la mano arzata”.
6. Tacci tua
E’ sinonimo di amicizia, quando qualcuno esulta sinceramente per l’altro. Scena tipo: l’amico che ti dice che sta uscendo con una, tu pensi al solito cesso e invece lui pronto con Instagram in mano ti fa vedere il profilo, 9 mila follower, 1400 like alle foto, fisico da velina. A quel punto ti esce un istintivo: “Tacci tua!”. Da dire scanditissimo lettera per lettera.
5. L’anima de li mejo mortacci tua
Lo urla il romano fiero di esserlo. Il vero romanaccio, quello che conosce la storia e ama la tradizione. Sa tutto il detto e lo vuole far vedere. La persona insultata se lo deve meritare davvero.
4. Mortacci stracci
Esprime grande entusiasmo. E’ il “mortacci tua” nerd, lo usano quelli rimasti un po’ al liceo che tendono a non voler essere volgari e cercando di essere forbiti si fanno aiutare dalla rima.
3. Li mortacci tua e de tu nonno
Chi lo riceve se lo merita talmente tanto che, per la proprietà transitiva, se lo meritano anche i suoi antenati.
2. Mortacci mia
Lo dici in ordine quando: prendi una multa in Prati (dopo i vari “mortacci tua” tradizionali al vigile), decidi di non prendere il motorino e rimani imbottigliato sul Muro Torto, magni troppa carbonara.
1. Li mortacci de pippo
Li mortacci de pippo che classifica!
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