Di Bruno Cortona – Il Cbd, vera e propria esplosione di moda degli ultimi 6 mesi in tutta Roma. Più del thc, più di Tommaso Paradiso, più del Moscow Mule. Siamo andati a farcelo raccontare da alcuni dei primi che hanno deciso di venderlo, i ragazzi di Green Monkey.
Cosa vuol dire vendere il CBD a Roma?
Vuol dire far conoscere al “grande pubblico” il potenziale di una pianta. Il CBD infatti altro non è che il Cannabidiniolo, uno dei molti principi presenti nella Canapa. Lavorare nel mercato del CBD è un’opportunità per iniziare a scardinare alcune dinamiche dell’illegalità che ruotano attorno al commercio e alla produzione di Canapa, lavorare e commercializzare il prodotto in maniera sostenibile e nel pieno della legalità. Ci sembra un buon inizio, no?
Senza dubbio. Ma chi viene a comprare questa “erba che non ti fa”?
Noi siamo stati la prima azienda in Italia a vendere cannabis light, durante un evento per la presentazione dell’album di William Pascal. Il 24 Novembre 2017 ha invece aperto i battenti il nostro primo Green Monkey Shop. Le persone che acquistano nei nostri negozi non comprano semplicemente “erba che non ti fa” ma si approcciano a un prodotto naturale, riscoprendone proprietà e benefici ed entrando in contatto con una nuova filosofia di utilizzo del prodotto. In 7 mesi abbiamo visto qualsiasi tipo di persona, curiosa o più esperta, affacciarsi alle nostre porte. In realtà, abbiamo accolto nella nostra “giungla” uomini e donne di tutte le età e con i più differenti background. Si è creata una clientela e un’atmosfera interessante.
Si vergogna la gente quando entra nel negozio?
Direi più curiosità che vergogna. Non ci sono elementi, dentro e fuori dal negozio, che facciano pensare a qualcosa di cui vergognarsi. Stiamo soltanto cercando di sensibilizzare le persone interessate ai benefici all’utilizzo di un prodotto naturale, lavorato secondo legalità, sganciandoci un po’ da quell’ottica pregiudizievole che ancora accompagna l’idea della Canapa ed in generale della Cannabis.
Vi chiedono anche erba vera?
Ti dico solo che il giorno dell’inaugurazione un ragazzo ci ha tirato un tocco di fumo sul bancone. Comunque si, capita che qualche cliente azzardi la domanda, nulla di più prevedibile. Ovviamente la risposta è sempre una. Non c’è modo più facile per vincere una vacanza a Rebibbia. Scherzi a parte, le richieste sono, in generale, diverse e bizzarre. Sciolto l’inconveniente, comunque, anche i più scettici visitatori alla fine fanno un giro.
Quante varietà di erba hai assaggiato per vendere?
Intendi collezionato? Ti devo dire a novembre il mercato era completamente diverso. Quando abbiamo inaugurato il nostro primo shop a Via Reggio Emilia eravamo il secondo negozio a Roma specializzato nella vendita di infiorescenze, ad oggi sono circa 150. Diciamo che tutti i fornitori e produttori erano concentrati solo su di noi e pochi altri.
Il momento in cui avete detto: apriamo un CBD shop!
Abbiamo intravisto uno spiraglio, e ci siamo buttati senza esitare. Noi siamo cinque soci, che vuol dire cinque teste da gestire e due spicci da investire. C’è voluta tanta determinazione, ci muovevamo in un campo pieno di incognite e se ci fossimo fermati anche solo un attimo ad ascoltare i pareri di tutti oggi non saremmo qui.
Avete mai avuto problemi con la polizia?
Green Monkey è una società che agisce nel pieno della legalità vigente e completamente alla luce del sole. Quindi la domanda giusta dovrebbe essere ha mai avuto la polizia problemi con noi?
E con la criminalità? Visto anche quello che è successo a Roma con un negozio simile al vostro incendiato da spacciatori
Devo premettere che noi non abbiamo avuto nessun tipo di problema. A mio modo vedere episodi come questi sono la conseguenza del proibizionismo totale. Bisogna scardinare le dinamiche che si sono create relegando il commercio all’illegalità. Massima solidarietà ai ragazzi di Monterotondo.
Ci sono degli influencer dell’erba?
Ormai ogni “ambiente” ha i suoi influencer. Come potevano mancare in questo? Sarà il lavoro del 3000? Vedo lo spirito di adattamento a questa nuova realtà virtuale!
Quali sono i prodotti che vendete di più?
Sicuramente le infiorescenze sono il nostro vanto, e vanno sempre tantissimo. Nel tempo abbiamo inserito diversi prodotti nei nostri shop, dalla gamma di prodotti dedicati più prettamente al CBD ai vari prodotti alimentari a base di Canapa. Oltre a tutto il nuovissimo Merchandising Green Monkey come magliette e cartine!
E a quali prezzi? Qual è la media e la qualità a Roma?
Noi non ci affidiamo a un unico produttore, il che ci costa molto lavoro in più ma ci permette di tenere secondo me la migliore qualità prezzo ed allo stesso tempo mantenere avere una grande varietà di prodotti. La gente a volte si stupisce dei prezzi delle infiorescenze perché fa l’errore di comparare con il mercato illegale, purtroppo non si tiene mai conto di tutti costi che comporta l’operare nella piena legalità. Siamo tutti curiosi di vedere come si evolverà il mercato. Come una bella serie tv…
Da dove viene il vostro slogan?
De Roma Li Mejo Fiori. Un omaggio de core alla nostra città ed alla magnifica Gabriella Ferri.
La vostra erba migliore?
La nostra Superstar è la Space Monkey, un evergreen! Però abbiamo più di 15 varietà tutte da scoprire.
La scena più divertente?
Una signora sull’ottantina mi ha chiesto se avrebbe provato la stessa emozione provata ad Amsterdam tanti anni prima, la tridimensionalità! Ora stiamo insieme…. (ride)
Cosa pensi del futuro della canapa in Italia?
Penso che se avessimo una classe dirigente con un’idea di politica economica lungimirante, la canapa potrebbe essere realmente la salvezza dell’Italia. Purtroppo vedo tanti ragazzi come noi armati di passione fino ai denti, pronti a battagliare e metterci la faccia perché consapevoli di essere dal lato giusto della barricata quello che ci manca probabilmente sono solo gli strumenti ed i mezzi che lo Stato potrebbe metterci a disposizione. D’altronde questo non succede solo per la Canapa.