Nasce in Prati Hiromi Cake, la prima pasticceria giapponese di Roma. Precisamente in via Fabio Massimo 31 con un’ambientazione da izakaya, un negozio di sakè.
I giapponesi hanno una grande tradizione dolciaria, con cibi a base di farina di riso, fagioli azuki, patate dolci, ma anche sesamo, soia, agar-agar (la gelatina vegetale di alghe) e poco zucchero. Il piatto forte sono i Mochi, riso bollito e modellato in polpettine con le guarnizioni più fantasiose; i Dorayaki, semplici e appaganti, che sembrano pancake e racchiudono una farcitura di fagioli rossi o l’Oishi.
Da Hiromi Cake ti accoglie la proprietaria e tre ragazze giapponesi che compongono dolci in un vero e proprio show cooking. Prima di servirle a monoporzioni dalle 9 alle 22, con un costo tra i 2,80 e i 4,8o euro ciascuno. Ci sono torte da ordinare, bere caffè o cappuccino o partecipare alla cerimonia del tè.
Hiromi è il nome della pastry chef, una simpatica signora giapponese che ha intrapreso quest’avventura in una città non facile come Roma. La pasticceria giapponese c’è già in tutta Europa, da Parigi a Londra, Roma è l’ultima tra le capitali europee ad averla, vedremo come andrà dopo la curiosità iniziale.