Blu è tornato a Roma, ed è tornato a Rebibbia, con un enorme murale allegorico che racconta la società. L’opera si chiama Càpita, è una giostra gigante fatta di scivoli intricati, che separano la società in due “piscine”: da una parte quella dei potenti, dall’altra gli scarti della società con le forze dell’ordine che tengono lontani i pezzenti.
Precisamente il murales si trova sui muri di alcune palazzine tra via Ciciliano e via Giovanni Palombini, dove Blu era già intervenuto anni fa. La zona precisa è Casal dè Pazzi, vicino al carcere di Rebibbia. Nella parte alta del murales i colori della bandiera della page distruggono le sbarre del carcere, grazie alla forza delle radici di un albero.
Dopo la grande opera in via del Porto Fluviale, Blu è tornato a dipingere in grandi formati, questa volta in periferia, grazie al coordinamento e al finanziamento dal basso del comitato di quartiere Mammut. La Roma che ci piace.